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Ho mangiato bene. Sono stato trattato come un amico, mi sono sentito accolto e bene Consigliato, Il proprietario parla di politica, fa battute ma, fondamentalmente ho mangiato bene, e sono stato bene per due ore. Tant'è che ci sono tornato il giorno dopo e ci ritornerò, quando tornerò in questa bella città di nome Salerno.
Ahhh! Se Salerno avess'o puort Napoli foss muort'!!
battar
La trattoria Hostaria Il Brigante è come da altri già notato, piuttosto spartana. E questo non solo nell'arredo, ma anche, e per me soprattutto, nel modo di accogliere i clienti, clienti paganti si noti bene. Il locale effettua una copertura del servizio ad orari noti solo ai proprietari e la reception è, per dirla con un eufemismo, da screanzati. Pccato non poter giudicare le pietanze essendomi stata negata per ben tre volte la possiblità di accesso al locale, ad orari consoni e usuali per qualsiasi altro locale adibito alla ristorazione in zona. Inutile dire che i tre tentativi non avranno seguito. Se vi ci avventurate, beh buona fortuna..
Esistono ancora luoghi dove pare di essere negli anni cinquanta: panche e tavoli in legno, TV in bianco e nero accesa solo per le partite importanti e in cucina, una salda memoria dei sapori.
Il locale di Sandrino Donnabella è uno di questi. Qui, a due passi dal duomo del XII secolo, la coca-cola non è mai arrivata e l'ambiente è rimasto quello dell'osteria paesana.
In Tavola si continuano a servire i classici che hanno fatto la fortuna della trattoria, dalla sempiterna sangiovannara alla genovese di pesce con novellame, dai coocodrilli (una verdura selvatica) allo stinco di maiale, dallo stracotto di maiale alla pancetta di agnello. C'è anche qualche altro piatto di pesce, come gli spaghetti con alici, finocchietto, uva passa e pinoli, le alici a beccafico e il baccalà con funghi e patate. Poi, periodicamente, qualche novità (la cuoca, Antonella, ama ispirarsi alle tradizioni di altre regioni). Potrete dunque provare gli spaghetti del Brigante (con broccoli, uva passa, pinoli, formaggio crapino, prezzemolo) o ai calamari, lo stoccafisso con mollica di pane, peperoni, noci, preazzemolo, i fusilli col rafano (ma solo d'inverno). Doci: mimosa casalinga, migliaccio e, d'estate, il budino di mandorle e limone.
Vino sfuso del beneventano servito nel classico mezzo litro da osteria oppure la limitatissima scelta tra Cirò di Librandi e Rosso di Montalcino Leonardo. Prezzi popolari, insensibili all'inflazione.
E' consigliata la prenotazione.
(Tratto da - "Osterie d'Italia - Sussidiario del mangiar bene all'italiana - 2002" - Slow Food Editore)
SALERNO (SA)
SALERNO (SA)
SALERNO (SA)
SALERNO (SA)
SALERNO (SA)
SALERNO (SA)
SALERNO (SA)
SALERNO (SA)
SALERNO (SA)
SALERNO (SA)