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agriturismo Anzivino GATTINARA

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Corso Valsesia, 162 | 13045 GATTINARA (VC)
Tel. Fisso: 0163 827172
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Autore: Beefheart

visitato Sabato 30 Settembre 2006 a pranzo

Quando ho prenotato conoscevo l'azienda vitivinicola Anzivino solo dal punto di vista enologico, ignorandone completamente l'aspetto agrituristico/culinario; confesso quindi che la scelta è avvenuta un po per caso ed un po alla cieca ma, come accade, quando si improvvisa, affidandosi all'intuito, spesso si finisce con l'azzeccarci; almeno in questo caso, per noi, è stato così.
L'agriturismo è magistralmente ricavato dal recupero edilizio di quella che in passato era una antica distilleria alle porte di Gattinara. Oggi l'intera struttura comprende aree ristorazione interne ed esterne, camere da letto per gli ospiti, laboratori e magazzini per la vendemmia e l'abitazione privata. Niente male davvero; soprattutto considerando il perfetto stato di manutenzione delle aree visitabili e la cura con la quale sono allestiti gli arredi, i balconi fioriti e quant'altro concorra a rendere l'idea della perpetuazione della tradizione contadina, compatibilmente trasposta nella realtà odierna.
Pur non riservando pioggia, la giornata non è delle migliori, di conseguenza i coperti esterni non sono allestiti. Al contrario, i commensali vengono accolti all'interno di una deliziosa saletta, rustica ed accogliente come poche, situata al piano terra. I soffitti sono a volta, in mattone pieno a vista ed i muri in pietra a vista. La sala non è enorme e ciò contribuisce a rendere ancora più "caldo" ed intimo l'ambiente. Una delle due pareti lunghe abbandona la pietra viva per mostrare un bianco ed immacolato intonaco e dei bei finestroni panoramici che consentono al commensale di vedere all'opera il vignaiolo, in piena attività di vendemmia, mentre scarica l'uva nel torchio. Condivisibile la scelta delle tovaglie e delle stoviglie, entrambe assai dignitose, elegantemente rustiche e piacevolmente consistenti al tatto, sia a livello di stoffe, che di porcellane, che di cristalli. Le sedie in legno, particolari, con tanto di braccioli e cuscini imbottiti e ricamati, contribuiscono ad avvolgere l'avventore in una situazione accogliente ed a dare l'idea di domestica ospitalità. A completare l'opera i centrini bianchi, ricamati all'uncinetto, disposti nei sotto-piatti di simil metallo antico e la schiera di nobili bottiglie, (frutto del duro lavoro del vini-viticultore) a fare bella mostra di se su di un vecchio mobile in legno bruno che funge da credenza.
Ma la "chicca", arredativamente parlando, sta nell'impianto di illuminazione: scartato l'utilizzo di lampadari più o meno classici, da Anzivino hanno optato per una soluzione tanto originale quanto esteticamente interessante. La tensione della corrente elettrica viene modulata, con un trasformatore, in basso voltaggio e trasportata per mezzo di una coppia di sottili cavi paralleli, uno positivo ed uno negativo, che corrono lungo tutta la sala ad altezza lampadario e dai quali penzolano, un po qua e un po la, in corrispondenza dei tavoli, semplici coppie di cavetti conduttori che da un'estremità fanno contatto col cavo portante per mezzo di un banale moschettone e, dall'altra, convergono in normali lampadine che, con un semplice paralume, irradiano una luce morbida, non aggressiva e conciliante.

In questo contesto abbiamo assaggiato alcune ottime portate, direttamente tratte dalla tradizione locale e, in alcuni casi, sapientemente riviste e personalizzate dal cuoco.

Appena arrivati e fatti accomodare ci è stato servito un aperitivo a base di mousse di peperoni, accompagnata da pane integrale casereccio con i semi di girasole ed un apprezzabile Maulet: vino bianco di produzione propria, ricavato da un mix di Erbaluce (o "Greco" che dir si voglia) e Chardonnay. Non male la mousse. Discreto il bianco.

Poco dopo è stato il momento dell'antipasto...
Su di un piattone dal generoso diametro hanno trovato posto nell'ordine:
- salumi vari, di produzione propria, che giudico sempre golosi ed irrinunciabili
- lardo aromatizzato al pepe, favoloso al gusto ed incorporeo al tatto
- peperone dolce nano, dalla Francia, ripieno di crema di formaggio aromatizzato alle erbe. Sublime.
- crostino guarnito con funghi porcini trifolati. Ottimo oltre che di stagione.
- crostino con patè di fegato di cinghiale. Ottimo anche lui.
- sformatino di anatra in gelatina con pezzettini di sedano, zucchina e peperone. Molto sfizioso.
- castagne calde glassate con scorzette di arancia e pepe rosa. Eccezionali.
- filettino di trota in carpione. Non male.
Il tutto accompagnato da un paio di calici di Caplenga: rosso di produzione propria, ottenuto dall'unione di Nebbiolo, Croatina e Bonarda dei vitigni della zona. Essenziale, austero ma gradevolissimo.

Come primo, sempre per rimanere sulle primizie stagionali, abbiamo optato (purtroppo?) per i tagliolini ai funghi porcini che si sono haimè dimostrati non all'altezza delle altre portate nè per qualità nè per quantità. In alternativa avremmo potuto scegliere tra l'immancabile risotto alle due tome, e le tagliatelle al conglio.
Abbiamo accompagnato i tagliolini con dell'ottimo Tarlo: rosso di produzione propria, anch'esso ottenuto dall'incontro tra Nebbiolo, Croatina e Bonarda, coltivati sulle pendici prealpiche del gattinarese ed invecchiato da subito e per cinque mesi in rovere francese. Eccezionale.

Per secondo abbiamo ordinato: un brasatino di asino al Bramaterra (altro rosso corposo di produzione propria) con polenta ed un arrostino di maiale al latte con patate al forno. Entrambi veramente ottimi e soddisfacenti; rigorosamente accompagnati da un ineguagliabile Gattinara docg del 2001.

Come dolce abbiamo degustato il golosissimo tandem costituito dal più classico ed apprezzato degli strudel in coppia con una tortina calda alle mele, entrambi imbiancati da una discreta spolverata di zucchero a velo ed accompagnati da una delicata crema pasticcera casalinga.

Non disponendo di un passito, abbiamo concluso con uno Zibibbo siciliano, caffè e grappa di nebbiolo.
Il tutto per 32 euro a testa.

Nel complesso apprezzabile e meritevole

Ambiente:
Bere:
Mangiare:
Servizio:
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