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Se si ha voglia di gustare delle delizie, di bene degli ottimi vini e di essere coccolati come raramente accade in un locale in una zona altamente turistica, allora il Giardino fa per voi.
Al Giardino non si viene per risparmiare, nè per mangiare di fretta. Al Giardino si viene per prendersi una pausa relax, sapendo di poter godere del meglio. Il locale è curato e accogliente, ogni dettaglio è frutto di ricerca e nulla viene lasciato al caso; il bagno è degno di questo nome (dettaglio non trascurabile, visto che spesso a fronte di un aspetto lussuososo e pretenzioso, molti ristoranti hanno dei bagni penosi!).
La cucina è sublime e Mari sa stupire sempre con le sue ricette.
Susy è una istituzione, la sua competenza, professionalità e cortesia sono impareggiabili.
Anna è gentile e premurosa, ti coccola con piccole attenzioni.
Il menù varia a seconda delle stagioni e non saprei consigliare un piatto in particolare visto che finora, nella mia decennale frequentazione ho sempre mangiato tutto divinamente!
Un locale per turisti e non, dove si possono gustare degli ottimi piatti ammirando il tramonto sul lago.
Matteo e Filippo ti accolgono con cortesia e ti mettono subito a tuo agio.
Se il tempo è bello e la temperatura lo consente si può mangiare all'aperto sul lungolago, altrimenti le belle vetrate che delimitano il locale consentono ugualmente di godere del panorama.
In posizione panoramica e tranquilla, un localino dove mangiar bene e spendere il giusto.
Ottimo il buffet di verdure, come pure i primi piatti ed i secondi di carne e pesce.
Il servizio è buono e si viene accolti con un sorriso.
E' sempre meglio prenotare, specie in piena stagione.
Superata la folla sul ponte di Rialto si arriva in questa piccola oasi di pace, sembra impossibile, si è ad appena 200 metri dal ponte ma sembra di essere in un altro pianeta!
Si viene accolti con un sorriso, con simpatia e subito ci si sente a proprio agio
Anche i bambini sono bene accetti (è bene specificarlo perchè non sempre è così)!
La cucina è semplice ma curata: ottimi i primi piatti, i polipetti al nero con polenta, il baccalà mantecato e i dolci.
Il conto non è salato e, in una città a forte vocazione turistica, non è dettaglio da poco!
Complimenti Alberto, non deve essere facile a Venezia, per un ristoratore, mantenere una propria identità e non lasciarsi ammaliare dalle sirene del facile guadagno, dalla filosofia dello "spenna il turista adesso, tanto poi chi lo rivede più"!!
Noi invece sicuramente verremo a trovarti ancora., magari quando Venezia è avvolta da quella nebbiolina che la rende misteriosa e affascinante.
Michela, Luca, Leo e Tommaso.
NOLI (SV)
GALATINA (LE)
RUFFANO (LE)
FIUMICINO (RM)
VERONA (VR)
MILANO (MI)