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ambiente accogliente, notevole un camino in pietra lavica con una capp in rame lavorato a sbalzo da un bravo artista locale, raffigurante il ciclope Bronte (uno dei fratelli di Polifemo che assieme a Piracmon e Sterope forgiavano i fulmini per giove assieme al dio vulcano) ho assaporato il sapore tipico dell'etna rosso che ha accompagnato decorosamente un enorme piatto di tagliatelle caserecce ai funghi di ferla (plerotus ostreatus) tipici di questa zona del vulcano, ho avuto modo di apprezzare sia l torta che il gelato al pistacchio di Bronte, nulla a che vedere con la robaccia che si trova in giro, ho modificato il mio giro per poter passare settimanalmente e godermi in santa pace queste specialità.
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